Onlyfans deve difendersi da TikTok

Onlyfans deve difendersi da TikTok

Onlyfans deve difendersi da TikTok


Nonostante gli sforzi fatti negli ultimi tempi per provare a trasformare la propria immagine da quella di un social network per soli adulti a una piattaforma per tutti i tipi di creator, più simile a Patreon, OnlyFans continua a essere un punto di riferimento per gli utenti alla ricerca di contenuti più espliciti. In questo senso, dal palco del TechCrunch Disrupt l’ad della piattaforma Ami Gan ha rassicurato tutti sul fatto che, almeno da qui a cinque anni, i creator di foto e video vietati ai minori potranno continuare a guadagnarsi da vivere su OnlyFans.

La notizia ha un peso specifico importante, considerando sia il rapporto solido che lega il social network britannico a quella tipologia di iscritti, sia la svolta dell’anno scorso, quando anche sotto la pressione delle aziende che erogano servizi di pagamento, temendo di incontrare difficoltà a raccogliere fondi esterni, la piattaforma annunciò che avrebbe bandito i contenuti per adulti. Una svolta che fu però cassata in meno di una settimana, in seguito alle proteste degli utenti.

La decisione ha un fondamento anche dal punto di vista concorrenziale: all’inizio di questa settimana, un colosso come TikTok ha ufficializzato la scelta di introdurre dei live streaming per soli adulti, aumentando dai 16 ai 18 anni l’età minima dei propri utenti.

Allo stesso tempo, OnlyFans continua a compiere sforzi importanti per elevarsi dalla posizione di semplice piattaforma per contenuti not safe for work (Nsfw). I massimi dirigenti della piattaforma britannica utilizzano infatti l’eufemismo “piccante” per riferirsi ai contenuti pubblicati e tendono a sottolineare, negli ultimi tempi, la crescita all’interno del social network di categorie come cucina e fitness. Per questo motivo, come ha spiegato Gan, un gran numero di legali sta lavorando in queste settimane per fare in modo che i contenuti per adulti vengano visualizzati effettivamente solo da utenti maggiorenni.

Soddisfare le esigenze degli iscritti che cercano un dato tipo di foto e video continuerà a essere un obiettivo di OnlyFans. Un indirizzo che ha senza dubbio delle ragioni economiche, anche se il capo della strategia Keily Blair, sul palco del TechCrunch Disrupt, hanno mostrato molta prudenza riguardo a quanto sia redditizio. “Dovremmo esaminare – ha spiegato Gan – ogni singola transazione sulla piattaforma e non stiamo raccogliendo dati in questo senso“. “È interessante chiedersi – ha aggiunto Blair, entrato in azienda dallo scorso gennaio – perché per le persone sia interessante saperlo”.

La società opera su un modello di compartecipazione delle entrate 80/20: i creator mantengono infatti l’80% delle somme ricevute, pagando una commissione del 20% alla piattaforma. Per il social network britannico, l’anno della svolta è stato il 2021. Oggi i creator iscritti sono 2,1 milioni, gli utenti che li seguono 188 milioni. Il pubblico dei fan cresce più velocemente rispetto a quello degli streamer: i primi del 128%, i secondi del 34%. Nel 2021 i creator hanno guadagnato 4 miliardi di dollari, Onlyfans 433 milioni. Un dato decisamente superiore rispetto ai 61 milioni del 2020. Nel corso dell’anno, i ricavi sono stati di 932 milioni di dollari, con una crescita del 160%.



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di Alessandro Patella www.wired.it 2022-10-20 15:36:19 ,

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